I vini di Marta Valpiani, meglio approfondire


Dopo l’interessante “tasting panel” in stile web 2.0 del  Castrum Castrocari Superiore 2009 (leggi qui) propostomi da Elisa Mazzavillani, mi son detto che occorreva approfondire subito la conoscenza di tutte le sue etichette che escono sotto il nome di  Marta Valpiani che altri non è che la sua mamma. Il caso vuole (siamo sicuri che sia il caso?) che l’enologo dell’azienda romagnola sia Nicola Pittini (proprietario, assieme alla moglie Luisa Menini, della cantina Borgo delle Oche in quel di Valvasone nella DOC Friuli Grave) e che Elisa Mazzavillani ogni tanto si rechi in terra friulana per confrontarsi e per scambiare pareri con Nicola. Se Maometto non va alla montagna vado io a Borgo delle Oche, così giocheremo la nostra partita in campo neutro. Sono preoccupato perché Il caldo di questi giorni è torrido e poiché assaggeremo dei rossi piuttosto corposi temo di non uscirne vivo. Iniziamo ad assaggiare: Castrum Castrocari vendemmia tardiva 2008 e 2009, Maxymo 2008 e 2009, El, passito da uve stramature 2010! Ci scambiamo pareri, c’è anche Nicola: fuori come minimo 35 gradi, dentro non c’è l’aria condizionata ma trattandosi di casa antica i muri sono spessi e si respira. I vini sono splendidi, si sente tutta la passione e l’amore che Elisa Mazzavillani ci mette, a me la testa non gira minimamente e ne resta anche per i vini di Borgo delle Oche, ecco cosa significa salubrità del prodotto. Grazie Elisa per aver messo i tuoi vini sulla mia strada.

I vini degustati

Castrum Castrocari Sangiovese vendemmia tardiva 2008 (100% Sangiovese)

Ecco una vendemmia tardiva vera. Per le prime annate si raccoglievano semplicemente tardivamente poi Nicola Pittini ci mette la sua mano tagliando il tralcio e lasciando l’uva ad appassire “naturalmente” in pianta per 20/30 giorni. Le uve sono macerate a basse temperature per alcuni giorni, segue poi una lunga e lenta macerazione sulle bucce di circa 20 giorni a temperatura controllata. Fermentazione malolattica in acciaio. Per l’affinamento un 50% della massa fa un passaggio di 12 mesi in barrique di 2’ e 3’ passaggio. Al naso è complesso, frutta rossa matura (marasca e frutti di bosco), geranio e anice. L’appassimento dona solo grande complessità e mai stucchevolezza. Dell’annata 2008 ne sono state prodotte 1.200 imperdibili bottiglie.

Castrum Castrocari Sangiovese vendemmia tardiva 2009 (100% Sangiovese)

Non ancora in commercio. Elisa dice che uscirà quando sarà il momento.  Al naso ha note di creta, poi marasca,  frutti di bosco e anice. Forse deve ancora trovare il suo equlibrio però è un grande vino!

Maxymo 2008 (100% Cabernet Sauvignon)

Le uve sono macerate a basse temperature per alcuni giorni, segue poi una lunga e lenta macerazione sulle bucce di circa 20 giorni a temperatura controllata. Fermentazione malolattica in acciaio. Per l’affinamento: 100% in barriques di 2’ e 3’ passaggio per 12 mesi. Ecco un ottimo Cabernet Sauvignon che non ti aspetteresti mai di trovare in Romagna ma piuttosto in Cile. Si svela lentamente su note vegetali, poi frutta rossa e spezie. Struttura e freschezza. Le Bottiglie prodotte nel 2008 sono state 2.160.

Maxymo 2009 (100% Cabernet Sauvignon)

Il frutto in quest’annata è molto più evidente, anche il tannino è più gentile, rispetto al 2008.  Al naso i profumi sono più netti e l’uso della barrique è perfetto. Chiedo a Elisa il prezzo, rimango sbalordito. Per un Cabernet Sauvignon di questa levatura si spendono cifre di sicuro più importanti; quindi il Maxymo 2009 dalla sua ha anche lo straordinario rapporto qualità/prezzo.

 EL 2010 passito rosso da uve stramature (70% Malbo Gentile detto anche Amabile di Genova e 30% Cabernet Sauvignon)

Le uve raccolte stramature sono poste in cassette, subiscono un processo di appassimento naturale in un locale arieggiato per circa 2 mesi, le uve diraspate verso metà novembre vengono poste a fermentare in un piccolo tino d’acciaio, la fermentazione è lunga e lenta data dall’elevato contenuto zuccherino. Per l’affinamento: 100% in acciaio per 10 mesi. Eccolo il capolavoro di Elisa Mazzavillani.  Il naso è di notevole complessità: confettura di frutti rossi (mora e prugna) e poi rabarbaro. Notevoli struttura, eleganza e persistenza. In bocca non è mai stucchevole. Un nettare da uve rosse stramature tra i più buoni che abbia mai assaggiato.  Nasce per l’abbinamento con il cioccolato, per i formaggi stagionati o per essere bevuto da solo, ma parlando con Elisa viene fuori anche la possibilità di abbinarlo alla selvaggina quando cucinata in salsa dolce, ed è l’abbinamento che m’intriga di più. Nel 2010 sono state prodotte 432 bottiglie!

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