
Riordinando alcune foto ho rivisto gli scatti fatti durante la visita alla Maison Pannier. È passato quasi un anno e mi sono reso conto che di quel viaggio lampo (andata e ritorno in giornata) a Château-Thierry, lembo de la Vallée de la Marne, non ho scritto una riga. Tante le emozioni in una sola volta, troppi (bugia) gli champagne bevuti. Il clima conviviale e l’animo leggero hanno fatto il resto, quindi zero appunti. Poiché non è mai troppo tardi, come si suol dire, lascio alle immagini il racconto di quella giornata.

Louis Eugene Pannier fonda la Maison nel 1899 a Epernay. Nel 1937 il figlio di Louis acquista le magnifiche cave medievali di Château-Thierry, tuttora sede de la Maison. Nel 1974 un gruppo di viticultori acquisisce il marchio e Pannier si trasforma in cooperativa. Nel 1999 alcuni archeologi scoprono, all’interno delle cave, un affresco del XIV secolo raffigurante un arciere medievale che diviene l’emblema del marchio.

Terence Kenny (al centro), manager della Maison Pannier. Personaggio incredibile Terence, un irlandese newyorkese che da più di vent’anni abita in Francia.

Brut Sélection Champagne Pannier: Chardonnay per la finezza, Pinot Meunier per la
delicatezza del frutto e Pinot nero per la struttura

Égérie de Pannier Rosé de Saignée. Il Rosé de Saignée prevede una fermentazione del mosto a contatto con le bucce dell’uva, a differenza dell’altro metodo, detto de mélange o d’assemblage, che prevede una l’aggiunta di una parte di vino rosso nella fase di assemblaggio della cuvèe. Naturalmente i Rosé de Saignée fatti come dio comanda possono regalare gemme preziosissime!

Rosé velours Rare de Saignée. Lo ricordo abbinato a una mousse di frutti rossi. Vino sensuale, c’è poco da dire, da abbinare con le fragole e il resto si può immaginare!